Narrativa

T’innamorerai senza pensare

Vecchioni Francesca

Descrizione: Scegliere di vivere ciò che si è: può sembrare semplice ma è una delle decisioni più complicate della vita di ognuno. Eppure questa è la scelta che tutti siamo, prima o poi, chiamati ad affrontare se vogliamo arrivare un po' più vicino alla felicità. Questo libro è la storia di una ricerca, il viaggio verso sé e gli altri di chi, costretto ad affermare se stesso ogni giorno, decide di trasformare ciò che poteva sembrare un problema, in un vantaggio. Crescere in una famiglia un po' speciale, scoprire la propria sessualità, innamorarsi, perdersi per poi ritrovarsi, diventare adulti e, infine, genitori; le tappe più importanti della vita affrontate dal punto di vista di una donna che ama le donne, e che sulla naturalezza delle proprie emozioni, sulla consapevolezza di sé, e la convinzione che l'omosessualità non debba essere considerata un problema, ha costruito tutta la sua battaglia di civiltà. "T'innamorerai senza pensare..." è una frase della canzone Figlia che il padre di Francesca, il cantautore Roberto Vecchioni, le ha dedicato quando è nata.

Categoria: Narrativa

Editore: Mondadori

Collana: Madeleines

Anno: 2019

ISBN: 9788891801180

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

T’innamorerai senza pensare di Francesca Vecchioni è il resoconto autobiografico di un’esperienza sempre all’insegna dell’autodeterminazione e della sincerità.

Dalla scoperta della sessualità (“All’età di tredici anni presi atto di essermi innamorata della supplente di lettere”) sino al coming out – sicuramente agevolato dall’apertura culturale della famiglia – la storia di Francesca è plasmata da un carattere forte e creativo (“Realizziamo idee bizzarre”), che infila amori e convivenze fuori dai canoni.

Un problema di salute (“Sospettiamo che Francesca abbia una meningo-encefalite”), fortunatamente superato, segna un incidente di percorso nel rapporto con il padre cantautore (“Il giorno in cui presi a sberle mie padre pensai… Chissà perché l’avevo trovata molto liberatoria”). È un effetto della malattia? O piuttosto un sussulto del complesso di Elettra?

L’opera è anche un diario di ricordi, che annoda eventi divergenti: un compleanno originale (“Affittammo un tram”), la vittoria a Sanremo di Vecchioni, vissuta dall’intera famiglia…

Poi, c’è spazio per un desiderio (“Io ho sempre voluto essere madre”), difficile da realizzare – tanto più al’interno di un rapporto omoerotico – tra le mille scelte etiche (“La scelta… tra donatore aperto e donatore chiuso”) e geografiche (la fecondazione eterologa in Olanda). Anche per questa tappa così importante la determinazione di Francesca giocherà un ruolo fondamentale.

Bruno Elpis

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Francesca

Vecchioni

Libri dallo stesso autore

Intervista a Vecchioni Francesca

Nel luglio 1845, Henry Thoreau lasciava la sua cittadina natale per andare a vivere in una capanna nei boschi del vicino lago di Walden. Il suo voleva essere un esperimento, che assumeva però risvolti politici e sociali insieme: era una scelta di "disobbedienza civile" verso una società di cui non condivideva gli ideali mercantili. Nell'introduzione Piero Sanavio spiega come il vagabondo di Walden, nel suo solitario rapporto con la natura, ricercasse un alfabeto segreto: quello del mitico New England di due secoli prima, dimensione morale, estetica e metafisica, prima ancora che semplice territorio geografico.

Walden. Vita nei boschi

Thoreau Henry D.

Più ispirato che mai, Fabio Genovesi torna a farci sognare con la sua scrittura unica, che ci travolge e ci emoziona come un'onda impetuosa, ci fa commuovere, sorridere e poi ridere fino alle lacrime. E ci racconta cosa vuol dire credere in qualcosa. Hai presente quando la radio passa la canzone che ascoltavi sempre alle superiori, e ti immaginavi nel futuro, libero e felice di fare quel che volevi... be', se a sentirla il cuore ti si stringe e alla fine devi cambiare stazione, vuol dire che in quel futuro qualcosa non è andato come sognavi. Così è per Fabio, che ha ventiquattro anni e studia giurisprudenza. La materia non lo entusiasma per niente, ma una serie di circostanze lo ha condotto lì, e lui non ha avuto la forza di opporsi. Perciò procede stancamente, fin quando – siamo nel 1998 – per evitare il servizio militare obbligatorio viene spedito in un ospizio per preti in cima ai monti. Qua il direttore è un ex missionario ottantenne ruvido e lunatico, che non esce dalla sua stanza perché non gli interessa più nulla, e tratta male tutti tranne Gina, una ragazza che si crede una gallina. Diversi come sono, qualcosa in comune Fabio e Don Basagni ce l'hanno: la passione per il ciclismo. Così iniziano a guardare insieme il Giro d'Italia, e trovano in Marco Pantani l'incarnazione di un sogno. Un uomo coraggioso, tormentato e solo, che si confronta con campioni colossali che hanno il loro punto di forza nella prudenza e nel controllo della corsa. Pantani invece non fa tanti calcoli, lui dà retta all'istinto e compie sforzi immani che gli permettono di spostare il confine, "il terribile confine tra il possibile e l'impossibile, tra quel che vorremmo fare e quel che si può". Grazie a questa meravigliosa follia, Fabio e Don Basagni troveranno in sé un'audacia sepolta, e metteranno in discussione l'esistenza solida e affidabile che ormai erano abituati a sopportare. Più ispirato che mai, Fabio Genovesi torna a farci sognare con la sua scrittura unica, che ci travolge...

Cadrò, sognando di volare

Genovesi Fabio

In quasi tutto il mondo la disuguaglianza sta aumentando, e ciò significa che i ricchi, e soprattutto i molto ricchi, diventano più ricchi, mentre i poveri, e soprattutto i molto poveri, diventano più poveri. Questa è la conseguenza ultima dell’aver sostituito la competizione e la rivalità alla cooperazione amichevole, alla condivisione, alla fiducia, al rispetto. Ma non c’è vantaggio nell’avidità. Nessun vantaggio per nessuno. Eppure abbiamo creduto che l’arricchimento di pochi fosse la via maestra per il benessere di tutti.

“LA RICCHEZZA DI POCHI AVVANTAGGIA TUTTI” FALSO!

Bauman Zygmunt

I dischi di Lucio Dalla raccontati dagli amici

L’uomo di Piazza Grande

Maiorino Paolo