
Questa vita tuttavia mi pesa molto
Franzosini Edgardo
Descrizione: Per migliaia di chilometri, in auto, a piedi, su traghetti, bus e funivie, una carovana piena di colori tenta di stare dietro al ritmo furibondo imposto dai ciclisti che in tre settimane girano tutta l'Italia, dalla costiera amalfitana agli aspri profili del Vajont. Fa parte della carovana anche uno scrittore, che fin da bambino sognava di partecipare al Giro d'Italia e affronta questa avventura con entusiasmo assoluto, pronto a infiammarsi per l'epica che il ciclismo da sempre sprigiona. Ma presto scoprirà che la tenacia e la passione dei corridori sono solo una parte della storia. Perché sarà proprio tutto quello che accade intorno alla corsa a rendere il viaggio strepitoso. Lungo le strade secondarie, nel cuore selvatico o cementificato della provincia italiana, si rischia di perdersi a ogni bivio mentre si incontrano folle festanti e personaggi clamorosi, paesini pazzeschi come la gente che li abita, assessori dediti alla promozione di figlie cantanti, pompieri ballerini di break dance, maturi musicisti da pianobar che cercano di infilarsi in casting riservati agli adolescenti, oscuri poeti a caccia di editori... le mille impossibili follie che solo la vita vera ci può regalare. Alla passione ardente per il ciclismo - grandissima metafora della fatica e della gloria nascosta a ogni curva della vita - Fabio Genovesi unisce il suo impareggiabile umorismo, facendo di queste pagine la cronaca di un'impresa sportiva straordinaria e insieme il racconto stralunato e memorabile del nostro Paese, delle sue debolezze e dei suoi grandi sogni.
Categoria: Narrativa
Editore: Mondadori
Collana: Libellule
Anno: 2013
ISBN: 9788804634188
Ciò che fa di Edgardo Franzosini uno scrittore diverso da qualsiasi altro è la sua capacità di raccontarci storie vere di personaggi che sembrano inventati, per quanto sono fuori del comune. Qui, ancora una volta, con quella visionarietà e quella levità che sono soltanto sue, percorre la breve, singolare esistenza dello scultore Rembrandt Bugatti (fratello del fondatore della casa automobilistica), divenuto celebre negli anni Dieci del Novecento per i suoi bronzi raffiguranti elefanti, pantere e leoni; un uomo che con gli animali visse in una sorta di struggente empatia, tanto da subire un vero trauma quando, allo scoppio della Grande Guerra, tutti quelli ospitati nello zoo di Anversa furono sterminati in via preventiva.
Questa vita tuttavia mi pesa molto
Franzosini Edgardo
Don Fabrizio, principe di Salina, all'arrivo dei Garibaldini, sente inevitaile il declino e la rovina della sua classe. Approva il matrimonio del nipote Tancredi, senza più risorse economiche, con la figlia, che porta con sé una ricca dote, di Calogero Sedara, un astuto borghese. Don Fabrizio rifiuta però il seggio al Senato che gli viene offerto, ormai disincantato e pessimista sulla possibile sopravvivenza di una civiltà in decadenza e propone al suo posto proprio il borghese Calogero Sedara.
Il gattopardo
Tomasi di Lampedusa Giuseppe
Christian insegna letteratura latina cristiana, è ricco e appassionato di cronologia. Giose è stato una meteora della musica punk-rock anni Ottanta, non si è mai preoccupato dei soldi e cucina in modo splendido. Christian è razionale, prudente e talvolta distaccato; Giose è istintivo, esuberante, affettuoso fino all'eccesso. Si amano. Per avere un figlio sono andati fino in Armenia: li è nata Eva. La loro è una famiglia felice, che però si spezza con la morte improvvisa di Christian. Giose non è ritenuto un tutore adeguato e la bambina viene affidata a uno zio. Tre anni dopo Eva è una ragazzina di seconda media, fiera e orgogliosa. Durante un litigio nella metropolitana di Milano spinge un compagno di classe sotto il treno in arrivo. Convinta di averlo ucciso, fugge e raggiunge Giose in un casolare sugli Appennini: con lui risalirà la penisola per affrontare le conseguenze del suo gesto. Durante il viaggio scoprirà molto su se stessa e sui suoi genitori, e conoscerà la storia meravigliosa cui deve la vita.
Sei come sei
Mazzucco Melania G.
Che cosa può spingere un vecchio fantasma aristocratico sull'orlo della depressione? Il povero Sir Simon di Canterville, che in preda a uno scatto d'ira uccise la moglie, è condannato a un eterno vagare per il castello, con l'unica gioia rimastagli di far scappare dalla paura ogni nuovo inquilino. Ma non ci sono catene scricchiolanti e ululati sinistri che tengano, quando ad abitare il castello arrivano il ministro americano Hiram B. Otis e famiglia. Contro il loro scetticismo, le burle dei gemelli e il pragmatismo della signora Otis che lava le pozze di sangue con lo smacchiatore, il povero fantasma finisce nel ridicolo, fino a desiderare di morire di nuovo.
Il fantasma di Canterville
Wilde Oscar
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