
Dare il resto e poi sorridere di Laura Angeloni
Angeloni Laura
Descrizione: In questo libro Jesper Juul condensa numerosi spunti di riflessione e indirizza il lettore verso possibili soluzioni relative alle questioni che più di frequente caratterizzano i rapporti nelle famiglie ricostituite, sostitutive, patchwork o, nelle parole dell'autore, famiglie bonus, quelle cioè in cui si intrecciano le relazioni dei figli con i nuovi partner dei propri genitori. Il bonus è il vantaggio dato dall'ingresso di un nuovo adulto in un nucleo familiare dopo una separazione. Il loro ruolo non è semplice: Jesper Juul propone alcuni accorgimenti per coglierne le migliori opportunità e non cadere nelle trappole più comuni, illustrando le une e le altre con interessanti esempi tratti dalla sua esperienza di terapeuta della famiglia. Rivolgendosi ai nuovi adulti che si introducono nella famiglia del partner, Juul invita a riflettere su alcuni temi basilari: l'importanza di scegliere con cura quando e come introdurre un nuovo adulto nella vita familiare; la necessità di un buon contatto, nel rispetto dei limiti altrui e dei propri; l'inutilità di recitare la parte degli educatori e l'invito a divenire amici adulti; il ruolo degli ex partner, ma non ex genitori; la necessità di condividere la responsabilità dei loro precedenti insuccessi nelle relazioni di coppia; la necessaria consapevolezza che nessun consiglio potrà servire, se l'amore e la disponibilità verso gli altri, i figli, non andranno di pari passo con la voglia di maturare e di crescere insieme con loro.
Categoria: Saggi
Editore: Urra
Collana:
Anno: 2011
ISBN: 9788850330591
Recensito da Elpis Bruno
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Londra, i ricordi, la giovinezza trascorsa ma non ancora sepolta, una libreria molto particolare, un'amica che sembra svanita nel nulla, un buffo editore, una vitalità che si rifiuta di essere domata, nonostante le disillusioni. Uno scavo leggero e spesso ironico nei miti giovanili, in ciò che ci si aspetta dalla vita, nella forza di rigenerazione di chi sa mantenere, nonostante tutto, la grande dote della leggerezza.
Dare il resto e poi sorridere di Laura Angeloni
Angeloni Laura
Nessun pregiudizio personale, meschinità o moralismo contro la carriera e i format della famosa conduttrice. Ma una critica al vetriolo sulle logiche di retrovia, i meccanismi di falsificazione, i linguaggi di massa, il grande inganno dell'intrattenimento "facile" che hanno trasformato i suoi format in centri di raccolta e smistamento delle nostre identità, sempre più bisognose degli scintillii della televisione per consistere e sopravvivere di fronte all'anonimato dilagante. "Maria De Filippi ti odio" è il tentativo di scardinare, con il grimaldello della filosofia, la grammatica di certi programmi di grande audience, visti come epicentro di un immaginario televisivo ormai anacronistico, devastante, da sostituire con un nuovo modo "ecologico" di pensare l'uso e l'impatto dei media sulle nostre vite già fin troppo spettacolarizzate.
Maria De Filippi ti odio
Castoro Carmine
"Nato a Palermo nel 1896, da una nobile famiglia siciliana, Giuseppe Tomasi di Lampedusa è un bambino solitario, uno di quelli che preferiscono «le cose alle persone» e che rifuggono la compagnia. Un giorno, dal nulla, nella sua vita arriva Antonno: un bambino bizzarro, «tutto al contrario»: se sfoglia un libro comincia dall’ultima pagina, se vuole andare avanti cammina all’indietro e conta al contrario, provando una infinità pietà per gli zeri. Per tutto il tempo della loro convivenza non c’è verso di fargli iniziare la settimana di lunedì o di togliergli dalla testa che si nasce morendo. Eppure Antonno, «l’albatro», come lui stesso si definirà (tenacissimo, l’albatro non abbandona il capitano nemmeno nella disgrazia) è l’unico spiraglio di luce in un’esistenza altrimenti buia e solitaria, l’unica compagnia di un bambino che vede e sente più degli altri, dotato di una sensibilità particolare, che lo porterà un giorno a diventare uno dei più grandi scrittori del Novecento. Ma all’improvviso, così come è arrivato, Antonno svanisce. Divenuto adulto, Giuseppe partecipa alla guerra del 1915-18 come ufficiale, rimanendo nell’esercito fino al 1925; dopodiché si ritira a vita privata, viaggiando e dimorando per lunghi periodi all’estero, dove si dedica alla stesura di saggi e racconti che non darà alle stampe. Sarà solo quando metterà mano a una storia che cova dentro di sé da tempo, e che ha intenzione di intitolare Il Gattopardo, che Antonno tornerà da lui, e con il suo modo di fare al rovescio accenderà in Giuseppe Tomasi la consapevolezza che «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»."
L’albatro
Lo Iacono Simona
Il primo scrittore egiziano nominato per il Premio Nobel per la letteratura
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