Narrativa

Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo

Cappelli Gaetano

Descrizione: Nulla sembra muoversi nell’assolata Minervino, patria della medium Eusapia Palladino. Finché in paese arriva il romanziere Guido Galliano, ingaggiato dal conte Ferdinando Canosa perché aiuti la volitiva moglie, Finizia, a finire il romanzo, proprio sulla vita della Palladino, cui invano lavora da anni. La cosa dovrà però accadere in segreto. Soprattutto senza che niente ne sappia Maddalena Nortano. E' infatti per contendere il primato a costei, sua rivale da quando le soffiò lo sposo sull’altare e ora, grazie ai suoi libri di storia locale, figura di spicco del Circolo “La Scesciola”, che Finizia coltiva il sogno di diventare scrittrice pur senza averne la benché minima capacità.

Categoria: Narrativa

Editore: Marsilio

Collana: Romanzi e racconti

Anno: 2016

ISBN: 9788831725583

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

Una storia bislacca di Gaetano Cappelli, dal titolo chilometrico Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo.

La medium è Eusapia (“Fenomeni che accadevano in sua presenza… scie luminose, esplosioni o suoni suadenti di strumenti musicali e sensazioni tattili: tipo mani che ti accarezzano o pizzicano, ma anche, soprattutto, spostamento e levitazione di oggetti e… lei stessa che si alzava in volo”).

La prima delle bovary è Finizia, coniugata con il barone Ferdinando Canosa. Ha velleità letterarie e pensa di scrivere la biografia di Eusapia. Ma è in crisi creativa e per aiutarla a superare l’empasse il liberale marito ingaggia Guido Galliano, scrittore di un certo successo che tuttavia sembra aver imboccato il viale del tramonto. Questi, stipendiato e con libero accesso alla procace bovary, viene accolto nella tenuta vinicola Bocca di Lupo che dalle Murge effonde aromi e gusti mediterranei (“E vogliamo parlare del dolce alle mele? La marmellata di gelsi?”).

Quando l’idea creativa prende forma (“La medium e la Cocotte a fette – questo il titolo provvisorio della crime story”) nelle boccaccesche sedute tra maestro e allieva, ecco che si profila all’orizzonte la seconda bovary, Maddalena Videtti (“Acerrima odiata rivale nella vita, in amore e infine adesso nelle lettere, di Finizia Varola coniugata Canosa”), disposta a tutto per non perdere la leadership nel circolo culturale la Scesciola …

Una storia irridente, che ridicolizza il mondo delle ambizioni letterarie e dello star system, imbastita con frequenti intermezzi composti nel linguaggio pseudo-dialettale di nuova generazione, che Gaetano Cappelli utilizza anche sui social…

Bruno Elpis

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Gaetano

Cappelli

Libri dallo stesso autore

Intervista a Cappelli Gaetano

Amaro e drammatico, grottesco e comico, ironico e appassionato, sempre lucidissimo, "Nati due volte" racconta il rapporto di un padre con il figlio disabile. Guidandolo attraverso gli scogli della vita, il padre apprende dal giovane l'arte di vivere non per essere «normali», ma per essere solo se stessi. Attorno ai due protagonisti si muove una folla di personaggi che incarnano le diverse reazioni di fronte all'handicap: l'impreparazione e il cinismo, l'imbarazzo e la stupidità, ma anche l'amore sconfinato e la solidarietà altruistica. Perché i bambini disabili «nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è affidata all'amore e all'intelligenza degli altri».

Nati due volte

Pontiggia Giuseppe

Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. Delia e Gaetano sono ancora giovani - più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. La loro carne è ancora calda e inquieta. Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Ma dove hanno sbagliato? Il fatto è che non lo sanno. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Cresciuti in un'epoca in cui tutto sembra già essere stato detto, si scambiano parole che non riescono a dare voce alle loro solitudini, alle loro urgenze, perché nate nelle acque confuse di un analfabetismo affettivo. Eppure parole capaci di bagliori improvvisi, che sanno toccare il nucleo ustionante dei ricordi, mettere in scena sul palcoscenico quieto di una sera d'estate il dramma senza tempo dell'amore e del disamore. Margaret Mazzantini ci consegna un romanzo che è l'autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante, come noi. Contemporaneamente a noi.

Nessuno si salva da solo

Mazzantini Margaret

Le streghe di Lenzavacche vennero chiamate nel 1600 in Sicilia un gruppo di mogli abbandonate, spose gravide, figlie reiette o semplicemente sfuggite a situazioni di emarginazione, che si riunirono in una casa ai margini dell' abitato e iniziarono a condividere una vera esperienza comunitaria e anche letteraria. Furono però fraintese, bollate come folli, viste come corruttrici e istigatrici del demonio. Secoli dopo, durante il fascismo, una strana famiglia composta dal piccolo Felice, sua madre Rosalba e la nonna Tilde rivendica una misteriosa discendenza da quelle streghe perseguitate. Assieme al giovane maestro Mancuso si batteranno contro l'oscurantismo fascista per far valere i diritti di Felice, bambino sfortunato e vivacissimo.

Le streghe di Lenzavacche

Lo Iacono Simona

Anna è una donna intelligente, bella, con un lavoro interessante, ma di colpo tutto questo non serve più. Dopo cinque anni la sua storia d'amore con Davide affonda in una palude di tradimenti, bugie, ricatti. E la sua vita va in pezzi. Si trasforma in un'isterica, non dorme, non mangia, fuma e si ubriaca ogni sera per riuscire ad addormentarsi. Compulsivamente inizia a frugare nel telefonino di lui nelle chat, sui social. Non sa cosa sta cercando, non sa perché lo sta cercando. Per un anno rimarrà prigioniera di quello che lei stessa chiama il regno dell'idiozia, senza riuscire a dirlo a nessuno. Questo racconto è la sua confessione, sotto torma di lettera, a Valentina, la sua più cara amica, che l'ha vista distruggersi sera dopo sera. Anna dice tutto, senza pudore. I dettagli umilianti e ridicoli, l'ossessione, la morbosità. Anna somiglia a tutti noi, che combattiamo questa guerra paradossale che chiamiamo amore. Ogni tanto vinciamo, più spesso perdiamo. L'unica cosa su cui possiamo sempre contare, l'unica capace di indicarci i nostri confini, i nostri bisogni, è il corpo. E sarà al corpo che Anna si aggrapperà per sconfiggere il dolore.

La femmina nuda

Stancanelli Elena