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Pelliccia Andrea

Descrizione: Emozioni, storie, passioni all’ombra di una palla ovale, simbolo dello sport che più si è imposto all’attenzione del pubblico italiano in questi ultimi anni. Proprio nei giorni dedicati al Sei Nazioni, che vede il quindici azzurro impegnato contro i maestri francesi e britannici, escono i racconti rugbystici di Andrea Pelliccia, che rappresentano una ghiotta occasione per conoscere più da vicino il mondo del rugby e la sua magia. Dalla partita d’esordio di un quattordicenne non troppo convinto della propria passione per il rugby, alle emozioni di un arbitro italiano impegnato per la prima volta a Twickenham, autentica cattedrale della palla ovale; dalle vicende della squadra giovanile del Petrarca Padova in trasferta, viste con gli occhi dell’autista che li porta verso Parma, alla storia di una strana amicizia incentrata su un passato sportivo comune (ma un presente completamente opposto) fra un avvocato di successo e un mendicante; fino alla cronaca particolare di un allenamento con la Nazionale Italiana e al racconto thriller di due amanti rapiti da misteriosi malviventi, dove l’unico indizio è un portachiavi con un piccolo pallone ovale. Affrontando storie e generi diversi, Pelliccia regala un felice affresco dello sport nel quale, più che in altri, conta il rispetto della fatica e degli avversari.

Categoria: Raccolte

Editore: Absolutely Free

Collana:

Anno: 2011

ISBN: 9788897057185

Recensito da Nicoletta Scano

Le Vostre recensioni

Mentre la nazionale di rugby ci regala incredibili e storiche emozioni (per chi non seguisse questo bellissimo sport chiedo di credere sulla fiducia che la vittoria sulla Francia 22 a 21 sia un risultato memorabile), Absolutely Free porta in libreria una raccolta di racconti legati a questa disciplina, che sicuramente l’autore considera un passo avanti alle altre in termini di valori e correttezza.

Andrea Pelliccia scrive di vicende e sensazioni che non affascineranno soltanto gli appassionati di rugby, ma anche chi non conosce questa disciplina, perché non si sofferma mai su tecnicismi privilegiando piuttosto la descrizione dell’esperienza umana legata alla vita sportiva.

Così ci descrive le aspettative e le incertezze di un ragazzino alla vigilia della sua prima partita, la tensione di un arbitro prima di un grande incontro (immaginato nel 2014, superata la famigerata fine del mondo, con la squadra italiana ormai assunta tra la gloria dei migliori del mondo), lo spirito di gruppo e le dinamiche di squadra durante una trasferta, viste attraverso lo sguardo incuriosito dell’autista del bus che li porta a destinazione per l’incontro.

Molto bello il racconto “Il mendicante con il pallone da rugby“, ove l’autore inscena un interessante scambio senza parole – se non poche, e messe per iscritto – tra un barbone (che se ne sta abbracciato al suo pallone ovale) e un avvocato affermato, che colpito dall’immagine dell’uomo disteso a terra stretto al suo cimelio, inizierà un viaggio attraverso la sua esperienza per riscoprire momenti di vita e sport dimenticati.

“A te la vita ha restituito quello che il rugby ti ha tolto, a me la vita ha tolto quello che il rugby mi ha dato”, scrive il barbone, ad incrocio e sigillo delle due esperienze che per un momento, legate dal mondo del rugby, si sono sfiorate.

Nell’ultimo brano, l’autore dimostra di saper giocare con l’ironia e strizzare l’occhio al genere poliziesco.

Bella prova d’autore, ben scritta e intrisa di sport e sani sentimenti, accompagnata da un sottofondo musicale onnipresente nella raccolta (come, si dice, nella vita e nelle attese di tanti atleti).

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Andrea

Pelliccia

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