Narrativa

Vicolo del precipizio

Bassini Remo

Descrizione: Tiziano ha 45 anni, è nato a Cortona e vive a Torino. Si considera un ex scrittore perché ha pubblicato un solo libro da giovane. Ha rinunciato quando ha conosciuto una certa editoria, quella fatta di scambi di favori e di squallidi prodotti commerciali. La stessa per cui oggi lavora. Da anni infatti è un ghostwriter, pagato per rielaborare manoscritti scadenti e farne libri di successo. Una notte d'estate, però, sul terrazzino del piccolo appartamento dove vive con la gatta, Tiziano decide di tornare a scrivere. "Vicolo del Precipizio" sarà il titolo del suo nuovo libro, una raccolta di fatti ambientati a Cortona, un viaggio nella memoria: racconti toscani, amori finiti male, preti donnaioli, episodi partigiani ma anche fatti che riguardano la sua famiglia. Mentre prende corpo questo "libro nel libro", l'intera narrazione si riempie di personaggi e vicende, di episodi ora drammatici e ora grotteschi; leggende legate a Cortona e storie contadine, anche boccaccesche, che vanno a intrecciarsi ai ricordi personali di Tiziano, per confluire nel suo presente.

Categoria: Narrativa

Editore: Perdisa

Collana:

Anno: 2010

ISBN: 9788883725562

Recensito da Stefano Costa

Le Vostre recensioni

Mi parrebbe ingiusto, deficitario, considerare questo romanzo unicamente come una lettera aperta al mondo editoriale. Esso è anche, e soprattutto, testimonianza di un segmento di vita che è già “tutta la vita”, che è già elencazione di ciò che accompagna un uomo attraverso le proprie giornate, i propri ricordi. È già narrazione.

Certo, “Vicolo del Precipizio” è anche diversi romanzi, strutturato su un continuo cambio di punti di vista, ha diversi centri che sono quelli del personaggio principale (ho scritto “personaggio principale”, non protagonista!), del romanzo che a sua volta sta portando a termine, della splendida figura della donna della finestra di fronte: vera essenza, questa, di uno sguardo “altro” che tiene sotto tiro le movenze di un uomo che solo in parte –appunto! – può essere definito il protagonista di questa vicenda.

Certo, leggendo entriamo nel mondo di Tiziano, ghostwriter e autore di un romanzo edito in giovane età, siamo a tratti risucchiati da problematiche che sanno di scantinati editoriali, di decisioni prese su libri altrui, di scritture finte e di scritture autentiche… Ma qui, proprio qui, Bassini mette a segno uno dei punti a favore della sua opera: non cede mai alla macchietta. Sarebbe stato sin troppo facile abbozzare caricature di editor, agenti letterari e aspiranti scrittori o romanzieri di successo, fagocitati tutti da uno sguardo che sarebbe risultato tanto esagerato quanto sterile. Bassini invece no, non si piega a questo gioco e pone se stesso al centro di questo processo demistificatorio e intelligente, caustico e al tempo stesso tenero, perché c’è della tenerezza – a prescindere da tutto – nel prendere atto che un uomo sta combattendo col proprio passato. È quella tenerezza che traspare da immagini come queste: «Così Magda – il mio perduto e maledetto amore fiorentino – leggendo di me sui giornali o vedendomi in televisione, si sarebbe morsa le dita, le labbra e se avesse potuto anche il neo sul lobo dell’orecchio destro», immagini che mi testimoniano di come per un uomo possa rimanere lecito, al di là di tutto e tutti, sperare di potersi prendere un’innocente rivincita sulla donna che l’ha fatto innamorare da ragazzo per poi correre da lei e dirle“Non è niente, ci amiamo ancora, vieni qui che ci amiamo ancora”.

Non accadrà.

La narrazione centrifuga voci di ragazze amate da Tiziano in anni ormai trascorsi, voci di donne che gli sono state accanto durante l’infanzia, voci di racconti di paese, voci di città: Cortona e Torino su tutte.

 

Certo, c’è la voce di Tiziano, ferma nel vivere quella scissione insita in chi scrive stando “dentro” il mercato editoriale. C’è un modo di scrivere stando“dentro” il mercato e uno standone “fuori”? Tiziano sembra dire che sì, diverse soluzioni esistono ed è in virtù di esse che un giorno ritorna a scrivere. A scrivere veramente, una sua opera.

A ben guardare il centro vitale del libro è proprio questa mescolanza di voci, in un destino inestricabile tra quelle create e quelle ascoltate, a lungo andare se ne perde la provenienza, rimangono come rimane il cuore nevralgico di ciò che sentiamo, senza spiegazioni, senza aggiunte né compendi.

Cortona si fa insieme nome e cognome di uomo che ha ancora bisogno di strade, di ascoltare nuovamente quelle voci, definitive, che gli appartengono come un passato.

 

L’opera mi saluta lasciandomi tra le mani il personaggio che più ho amato. Quello della donna che abita di fronte a Tiziano, quella che lo guarda scrivere sul terrazzo, che lo vede accarezzare la gatta, che riesce a incontrarlo, a parlargli. Quella donna, ecco, secondo me è Cortona, è lei a cercare Tiziano, a guardarlo da lontano esattamente come fa la cittadina che l’ha ospitato ragazzo, che l’ha visto partire adolescente e tornare uomo. Quella donna è Cortona e Cortona è quella donna: cose che possono capire solo coloro che sono legati a un luogo, che da esso sono fugati e che vi sono ritornati in età adulta, in tempo per mettere ordine tra sentimenti, scartoffie e libri ancora da scrivere.

 

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Remo

Bassini

Libri dallo stesso autore

Intervista a Bassini Remo

Due sorelle, all'inizio degli anni Settanta: l'università, le lotte nel movimento studentesco, la disubbidienza femminista, l'amore e il sesso sperimentati come liberazione, la politica come passione. Succede qualcosa, qualcosa di oscuro che le coinvolge. Aprile 2003: una serie di eventi casuali pone Giulia di fronte agli interrogativi inquietanti sulla morte della sorella Viola, avvenuta trent'anni prima. Sullo sfondo, la Milano di oggi, in bilico fra la memoria delle proprie radici morali e i nuovi miti del presunto progresso; e quella di ieri, con i suoi quartieri, le osterie, la cultura vissuta come rivoluzione, le ingenuità e gli eccessi di una partecipazione politica che credeva negli ideali.

VIOLA

Paccini Pervinca

Un pericoloso maniaco, detto il Collezionista di occhi, rapisce i bambini e li nasconde. Uccide la madre. Il padre ha quarantacinque ore a disposizione per scoprire il nascondiglio. Questo è il gioco. Quando l’ultimatum scade, la vittima muore. Ma l’orrore non finisce qui, perché al cadavere del bambino manca qualcosa: l’occhio sinistro. L’assassino però non vuole essere considerato un collezionista, ma un giocatore. E in questo gioco sinistro è intrappolato anche il reporter Alexander Zorbach, un ex poliziotto, narratore in prima persona, che man mano che la storia procede si rende conto che sta diventando sempre di più una pedina in un duello mortale. Il Collezionista di occhi finora non ha lasciato tracce. Ma improvvisamente compare una testimone misteriosa: Alina Gregoriev, una psicoterapeuta cieca, che sostiene di poter vedere nel passato dei suoi pazienti attraverso il semplice contatto fisico. E forse, ieri, ha avuto in terapia proprio il Collezionista di occhi…

IL GIOCO DEGLI OCCHI

Fitzek Sebastian

DOMANI SARA’ UN GIORNO PERFETTO

Deffenu Carlo

La quarta indagine dell’avvocato Pasquero

Landandé

Sicardi Stefano