
Ultime volontà di Musini Arturo
Falco Antonio
Descrizione: Alla vigilia della morte, stendendo l’elenco delle sue opere sul retro del quaderno di “Suite francese”, accanto al “Vino della solitudine” l’autrice scriveva: «Di Irène Némirovsky per Irène Némirovsky». Non sarà difficile, in effetti, riconoscere nella piccola Hélène – che all’inizio del romanzo siede a tavola dritta e composta per evitare gli aspri rimproveri della madre – la stessa Irène; e nella bella donna dall’aria annoiata – che a cena sfoglia le riviste di moda appena arrivate da Parigi in quella lontana provincia dell’Impero russo, che si occupa di sé e del giovane amante ignorando la figlia – quella Fanny Némirovsky, che ha fatto dell’infanzia di Irène un deserto senza amore. Hélène detesta la madre con tutte le sue forze («doveva baciare quel volto odioso ... posare la sua bocca su quella guancia che avrebbe voluto lacerare con le unghie»), al punto da sostituirne il nome, nelle preghiere serali, con quello dell’amata istitutrice («con una vaga speranza omicida»). Verrà un giorno, però, in cui la madre sarà vecchia, ed Hélène avrà diciott’anni: accadrà a Parigi, dove la famiglia si è stabilita dopo la guerra (che ha consentito al padre di accumulare un’immensa ricchezza) e la rivoluzione d’Ottobre (in cui hanno rischiato di perdere ogni cosa) e la fuga attraverso le vaste pianure gelate della Finlandia, durante la quale l’adolescente ha avuto per la prima volta «la consapevolezza del suo potere di donna». Sembra giunto il momento della vendetta: «Aspetta e vedrai! Ti farò piangere come tu hai fatto piangere me!». Ma quando Hélène scoprirà in sé lo stesso demone che abita la madre – quello «della civetteria, della crudeltà, del piacere di giocare con l’amore di un uomo» –, si allontanerà, scegliendo una vita diversa: «Sono sola, ma la mia solitudine è amara e inebriante». Se è vero che da un’infanzia infelice non si guarisce mai, pochi hanno saputo raccontare quell’infelicità come Irène Némirovsky.
Categoria: Narrativa
Editore: Adelphi
Collana: Biblioteca
Anno: 2011
ISBN: 9788845925665
Recensito da Elpis Bruno
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1981. Arturo Musini, un vecchio e ricchissimo mancato musicista, lascia tutti i suoi averi al Conservatorio e al Teatro torinesi, a patto che rispettino le sue bizzarre clausole testamentarie, compreso d’inumarlo a Pindemonte, uno sperduto borgo alpino dove è nato. Proprio lassù i carabinieri stanno indagando sulla scomparsa del custode del cimitero e sul ritrovamento di uno scheletro. Da qui avrà inizio una serie di accadimenti che sconvolgeranno la quiete del paese trascinandolo in un intrico di accuse e sospetti.
Ultime volontà di Musini Arturo
Falco Antonio
Questo libro raccoglie testi poetici nati sull’onda di pensieri, suggestioni, emozioni diverse, evocate dalla natura, da incontri e dalla sfera dei sentimenti. Le immagini e i versi, pur nella loro puntualità, sono palpiti della stessa anima, sospesa nel cielo e incantata dal cielo. “Costellazioni” ha vinto il Premio Letterario Inediti Casinò di Sanremo Semeria – 2018.
Costellazioni
Spes Ilaria
Poesie di Franco Di Carlo: La conoscenza – parte prima
Di Carlo Franco
Opera finalista al Premio letterario Marchesato di Ceva 2020
Il sole che non c’è
Persiani Maurizio
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