
IO SONO DI LEGNO
Carcasi Giulia
Descrizione: Lo sceriffo Longmire (lo stesso che è protagonista della serie dei romanzi gialli) riceve la visita di una giovane donna asiatica che all’inizio non riconosce ma che poi ricorda essere stata al centro di un’incredibile storia capitatagli nel Natale di trent’anni prima. Così poco alla volta Longmire rievoca quella commovente storia natalizia. All’epoca era un giovanissimo sceriffo e fu chiamato nel luogo di un incidente automobilistico dove due coniugi giapponesi avevano perso la vita. Erano sopravvissute la figlia di pochi anni e sua nonna, una vecchietta giapponese raggrinzita e incapace di capire una parola d’inglese. La bambina era però in pericolo di vita e andava aerotrasportata urgentemente all’ospedale di Denver, l’unica struttura in grado di salvarla. All’annuncio dell’arrivo di una tempesta di neve si scopre che nessun velivolo è in condizioni di decollare. L’unico “pazzo” che si offre è un vecchio pilota della Seconda guerra mondiale, alcolizzato e con un aereo più vecchio di lui, un bombardiere con il quale aveva bombardato i nemici giapponesi. La squadra che lo accompagna in questo volo pazzesco tra le montagne è composta da Longmire e da un vecchio dottore tedesco, oltre ovviamente alla bambina in fin di vita e alla nonna. Attraverseranno le montagne mentre l’aereo perde pezzi, il pilota continua a bere whiskey, il medico cerca di tenere in vita la bambina e Longmire resta addirittura appeso fuori dall’aereo in mezzo alla tormenta.
Categoria: Narrativa
Editore: E/o
Collana: Dal mondo
Anno: 2014
ISBN: 9788866325185
Recensito da Elpis Bruno
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Una madre e una figlia. La figlia tiene un diario e la madre lo legge. Alla storia di anaffettività, di sentimenti negati o traditi della giovane Mia, Giulia risponde con la propria storia segnata da quell'"essere di legno" che sembra la malattia, il tormento di entrambe. È come se madre e figlia si scrutassero da lontano, o si spiassero, immobilizzate da una troppo severa autocoscienza. Bisogna tornare indietro. E Giulia lo fa. Torna a riflettere sulla giovinezza ferita dall'egoismo e dalla prepotenza di una sorella falsamente perbenista, sul culto delle apparenze della madre e sul conforto che le viene da una giovane monaca peruviana, Sofia. Torna a rivivere i primi passi da medico, fra corsie e sale operatorie, il matrimonio con un primario, la lunga attesa di una maternità sofferta e desiderata. Più la storia di Giulia si snoda nel buio del passato, più affiorano misteri che chiedono di essere sciolti. E il legno si ammorbidisce. Ma per madre e figlia l'incontro può solo avvenire a costo di pagare il prezzo di una verità difficile, fuori da ogni finzione.
IO SONO DI LEGNO
Carcasi Giulia
"È la storia di un uomo e di sua moglie, di come diventano genitori di un bellissimo bambino": questa - per usare le parole di Fante in una lettera alla madre - l'idea portante di "Full of life". Ma, come in tutti i romanzi del grande narratore americano, è molto difficile riassumere le invenzioni, l'ironia, le meraviglie della sua scrittura: si può solo goderne il divertimento e la forza che la ispirano. Pubblicato nel 1952 e qualche anno dopo adattato per il cinema (con tanto di nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura), è il libro più comico e autobiografico scritto da John Fante, il suo ultimo romanzo prima del lungo silenzio durato oltre venticinque anni. E dunque ecco John e sua moglie Joyce alle prese con l'arrivo del loro primo figlio, l'improvviso attacco di una schiera di voraci termiti alla loro casa di Los Angeles, il soccorso di papà Nick, il "più grande muratore della California", e ancora una serie interminabile di piccole disavventure e litigate, tra lacrime, sorrisi, crisi mistiche e formidabili bevute di vino.
Full of life
Fante John
L'eroe è diverso, solo e diverso. È solo l'eroe tragico, così come l'eroe lirico. Marco è ormai prossimo alla fine. Ha diciassette anni e soffre di progeria, una malattia che accelera vertiginosamente lo scorrere del tempo e condanna a una vecchiaia precoce. Suo padre, Stefano Quondam, fuori dal tempo e dal mondo ci si è sempre trovato, anche se in maniera diversa. È un luminare di letteratura greca, grandissimo e misconosciuto, un Don Chisciotte che non ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l'omologazione. Ma tra i due, chi è veramente il mercante di luce? Chi salva l'altro? Questa è la cronaca degli ultimi dieci giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato di fronte a quello che sa della vita, e di un padre che gliene spiega il senso, l'unico che conosce. Il filo che li unisce, che trasforma il pensiero in un racconto che non potrà essere dimenticato, è la poesia greca: un excursus appassionato, un viaggio luminoso in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell'unico tempo possibile, quello tra il mito e l'invenzione dell'amore. E sarà proprio qui, in un punto sospeso tra pagine da sfogliare, gioco, passioni e vita vissuta, che troveranno il varco per salvarsi entrambi, perché non è possibile che "gli uccelli cantino quando finisce una tempesta e un uomo non sappia essere felice per il sole che gli resta".
Il mercante di luce
Vecchioni Roberto
Come raccontare Napoli attraverso le storie di altri. Di coloro cioè che, pur non essendoci più continuano a popolarla. E così le voci dei protagonisti, le anime, confondono la morte con la vita e si raccontano, nelle loro storie malinconiche e profondamente umane, accomunate dalla condanna della perdita dell’amore.
Gli altri
Di Virgilio Alessandro
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