Narrativa

XXI Secolo

Zardi Paolo

Descrizione: In un imprecisato futuro del ventunesimo secolo, un uomo percorre le strade di un'Europa assediata dalla crisi e dalla povertà. Vende depuratori d'acqua porta a porta fissando appuntamenti da desolati centri commerciali. Ogni giorno svolge il proprio lavoro con dedizione e rigore avendo come unica ragione di vita sua moglie e i suoi due figli. Che sia un'intera società ad essersi illusa o un singolo individuo, la forza d'urto di una certezza che crolla dipende da ciò che si è costruito sopra. Guardando dritto negli occhi un Occidente in declino, Paolo Zardi racconta il tentativo struggente di un marito di capire quali verità possano nascondersi sotto le macerie delle proprie certezze, lo sforzo commovente di un padre di proteggere la sua famiglia quando tutto sembra franare.

Categoria: Narrativa

Editore: Neo Edizioni

Collana:

Anno: 2015

ISBN: 9788896176313

Recensito da Antonella Di Martino

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UN TANFO DI MORTE

Neo. Edizioni. Una piccola casa editrice ha prodotto un possibile Strega: cosa c’è sotto il XXI Secolo di Paolo Zardi? Qualcosa di sospetto, anzi di rancido: un aggettivo che ricorre spesso in quest’opera anomala, che è un romanzo, una storia d’amore, una visione distopica. Quest’ultima, la visione, mi sembra semplicistica, limitata. Sono in totale disaccordo, quindi l’ho apprezzata moltissimo.

La fine del mondo, secondo il protagonista è arrivata perché noi occidentali abbiamo perso gli artigli, i denti aguzzi e qualcosa di indefinibile, qualcosa di più. Forse la fede? Siamo diventati poveri, quindi più cattivi. Blatte, non lupi.

L’odio di classe aveva lasciato il posto all’odio razziale che andava lasciando spazio a una forma inedita di risentimento primitivo, inclassificabile, destrutturato, totalizzante.” L’odio razziale, dunque, si trasformerà in una specie di merda indefinita, che diffonderà ovunque sporcizia, distruzione e un disgustoso “tanfo di morte”. Ci disgregheremo tutti nello stesso liquame cadaverico, ricchi e poveri?

Non credo. I ricchi stanno diventando sempre più ricchi, tanto per cominciare. E poi siamo sempre stati i predatori più feroci, crudeli e distruttivi del pianeta, altro che blatte. Gli insetti vantano un istinto sociale che noi umani non possiamo nemmeno immaginare. Il peggio lo abbiamo già dato. Dopo le due guerre mondiali, qualcosa sembrava migliorato. Ora rischiamo di tornare indietro.

La mia personale visione distopica è poco rilevante, ma serve a sottolineare come questo romanzo stimoli la curiosità, la critica, il dubbio. Non è un romanzo perfetto, ma è un gran romanzo.

Le descrizioni che scavano compiacenti nel luridume e nella distruzione possono infastidire. A volte sembrano la brutta copia di certi ambienti orwelliani; ma anche questo scenario disgustoso, come il capolavoro orwelliano, dà risalto a una grande storia d’amore: un legame in apparenza ordinario che riesce a superare il tradimento, la malattia, la fine del mondo; una forza che impone un fine al caos; una motivazione che va oltre al Dna, agli istinti primordiali. L’amore nasce dalla carne, ma non è soltanto carne (la dicotomia tra carne e spirito è una semplificazione, non posso fare a meno di aggiungere). Infine l’amore è più dell’amore, una parola sola non basta a definirlo.

No, la storia d’amore non è originale, così come non lo è la distopia: l’autore ha saputo rinnovarli e unirli in un’opera che si legge d’un fiato, ma lascia molto su cui riflettere.

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