
Il gioco del ragno
Perullo Donatella
Descrizione: Per fare bene il mestiere di malato bisogna essere sani! È questa la paradossale conclusione a cui giunge la narratrice di questa complessa storia di malattia. Il mestiere di malato richiede infatti "mente lucida, nervi saldi, grande pazienza". Quel "mondo dei sani", che è stato il suo fino a poco tempo prima, diventa ora un territorio nuovo, estraneo, da scoprire, da esplorare. Nulla è più indicativo di questo sconvolgimento relazionale del rapporto con le badanti, e a ragione la narratrice dedica ad esso molte pagine. "Badante" non è una professione né un mestiere; non è in genere neanche una scelta, un progetto di vita. Si tratta di donne costrette ad abbandonare casa e affetti per necessità economica; donne per le quali l'assistito rappresenta più che una persona un'opportunità economica. Denuncia con intenzionale consapevolezza le difficoltà in cui incorre quotidianamente l'ammalato cronico: nella relazione con il sistema sanitario e l'apparato medico, con l'assistenza privata, con il mondo esterno e nella gestione delle vita quotidiana. La malattia diventa veicolo di indagine e di crescita interiore.
Categoria: Narrativa
Editore: BookSalad
Collana:
Anno: 2012
ISBN: 9788898067008
Recensito da Francesca Barile
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Mizar, assistente capo, ha sempre desiderato far parte di una squadra investigativa. Fin da quando è entrata in Polizia, spinta da un evento terribile che le ha sconvolto la fanciullezza, ha sentito forte la passione per la giustizia, il desiderio di trovare sempre la verità. E così, quando ha la possibilità di lavorare con il vice ispettore Andrea Suarez, famoso per riunire gli uomini migliori del reparto, non può lasciarsela scappare: rischierà la vita ma dovrà andare sotto copertura in una missione molto pericolosa. Mizar conosce però un segreto di Andrea e questo la rende inquieta tanto da perdere il controllo delle cose. Ma nessuno può rischiare la vita dell'altro, ognuno si fida del proprio compagno e la regola numero uno è non farsi mai coinvolgere da sentimenti personali...
Il gioco del ragno
Perullo Donatella
Villa Borghese - un enorme parco nel centro di Roma, grande più della Città del Vaticano e poco meno del principato di Monaco - è un luogo meraviglioso. Ci sono musei, teatri, la Casa del Cinema, ludoteche, chiese. E poi le mille piante, i corsi d'acqua e le tante specie animali ospitate al Bioparco. Un'isola di verde incantevole. Affascinante, colta, misteriosa. Il sindaco, malato d'amore per la Villa, muovendo mari e monti riesce a far aprire un commissariato al suo interno. Per la gestione del nuovo ufficio, i vertici della polizia decidono di radunare un gruppo di soggetti che altrove non hanno certo brillato. Come i magnifici sette, ma al contrario. A guidarli viene chiamato Giovanni Buonvino, ispettore superiore che, quindici anni prima, è stato condannato alle retrovie da un bruciante errore. «Occhio ai palloni Super Santos» ironizzano i colleghi, «possono contenere esplosivo.» Pochi giorni dopo l'inaugurazione del commissariato, però, il pacifico tran tran viene interrotto dalla scoperta di un cadavere orrendamente straziato. Da quel momento a Villa Borghese - insanguinata da una lunga scia di morte - nulla sarà più lo stesso.
Assassinio a Villa Borghese
Veltroni Walter
Lo sceriffo Longmire (lo stesso che è protagonista della serie dei romanzi gialli) riceve la visita di una giovane donna asiatica che all’inizio non riconosce ma che poi ricorda essere stata al centro di un’incredibile storia capitatagli nel Natale di trent’anni prima. Così poco alla volta Longmire rievoca quella commovente storia natalizia. All’epoca era un giovanissimo sceriffo e fu chiamato nel luogo di un incidente automobilistico dove due coniugi giapponesi avevano perso la vita. Erano sopravvissute la figlia di pochi anni e sua nonna, una vecchietta giapponese raggrinzita e incapace di capire una parola d’inglese. La bambina era però in pericolo di vita e andava aerotrasportata urgentemente all’ospedale di Denver, l’unica struttura in grado di salvarla. All’annuncio dell’arrivo di una tempesta di neve si scopre che nessun velivolo è in condizioni di decollare. L’unico “pazzo” che si offre è un vecchio pilota della Seconda guerra mondiale, alcolizzato e con un aereo più vecchio di lui, un bombardiere con il quale aveva bombardato i nemici giapponesi. La squadra che lo accompagna in questo volo pazzesco tra le montagne è composta da Longmire e da un vecchio dottore tedesco, oltre ovviamente alla bambina in fin di vita e alla nonna. Attraverseranno le montagne mentre l’aereo perde pezzi, il pilota continua a bere whiskey, il medico cerca di tenere in vita la bambina e Longmire resta addirittura appeso fuori dall’aereo in mezzo alla tormenta.
Il volo di Natale
Johnson Craig
Vivono a Roma, madre e figlia. Laury si cura con le alghe, racconta di viaggi a Goa e cena con gli amici hippy. Un dettaglio: ha quasi settant’anni. Sua figlia Elena ne ha trentasette ed è l’opposto. Fa l’impiegata e ha poche ambizioni. Nasconde un’inquietudine che viene dal passato: non sa chi è suo padre. Yves invece sta a Parigi, in una chiatta sulla Senna che affitta a turisti russi, mangia nel bistrot della bella Yvonne ma ogni tanto si sente solo. Anche lui sta cercando qualcosa, una compagna o una famiglia… Personaggi tragicomici e indimenticabili, pagine piene di ritmo, per un romanzo che racconta un conflitto attualissimo, quello tra due generazioni che non si capiscono ma devono provarci.
Il futuro di una volta
Dandini Serena
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