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Il normanno

a cura di Redazione i-LIBRI

In occasione della pubblicazione de Il normanno di Francesca Panzacchi (nella foto) per le edizioni Delos Digital, pubblichiamo la prefazione al romanzo che ha già ricevuto riconoscimenti e segnalazioni:

“Quando l’ombra di Capuleti e Montecchi anima un’altra storia d’amore” 

In questa fiaba a sfondo storico, conquistatori (normanni) e conquistati (sassoni) abbandonano il telaio della storia per insinuarsi in una vicenda sentimentale che l’autrice ben descrive con un erotismo calibrato e venato di poesia.

Si comincia con una dedica: Francesca la rivolge a una persona che ha sempre amato le storie d’amore e che guarda da chissà dove.

È molto interessante la genesi dell’innamoramento, visto dalla parte di Elizabeth, che matura un sentimento a partire da un episodio di sopraffazione operato dall’invasore. Il conquistatore è incarnato da Eric, un affascinante normanno, un giusto miscuglio di rudezza e generosità.

Le prime tappe del rapporto si consumano in un’attesa che fa lievitare il desiderio. Poi la scena è dominata dalla sensualità di corpi nudi e pellicce di lupo. Quindi, il giogo dello “ius primae noctis” produce un complesso sentimento di amore e odio: la prigioniera attua stratagemmi di fuga, ma è posseduta da un’oscura volontà di essere ancora catturata. Fino alla scoperta decisiva: “Voi non volevate soltanto il mio corpo, voi volete il mio desiderio. Volete entrarmi nella mente e nell’anima vincendo ogni mia resistenza”. Magari tacendo la fatidica parola: amore.

Il sentimento, sempre nutrito dall’attrazione, assume valenze nuove nel complesso gioco dei ruoli: paradossalmente il normanno diviene l’unico rifugio in una realtà instabile e pericolosa, da lui provengono le rassicurazioni più ricercate dalle donne: “Vi proteggerò … sarete il mio pensiero al risveglio e l’ultima cosa che vedrò prima di addormentarmi …” Per arrivare a celebrare il calore dell’amore, quello “fatto di appartenenza reciproca e assoluta”.

Dicevo, una riedizione sotto altre spoglie, almeno negli ultimi risolutivi capitoli, dell’amore contrastato di Giulietta e Romeo, celebri vittime di faide familiari e dell’odio dinastico. Naturalmente tra “Il normanno” e la tragedia dell’amor veronese vi è soltanto un’affinità di fondo, sviluppata in modo sperimentale e creativo. Perché comporre un romanzo significa anche questo: provocare la propria immaginazione e creare storie diverse da quelle che sono già state narrate e che, forse, ci sono entrate dentro…

Bruno Elpis

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Il link del Delos store

 

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