7 ottobre 2011. Il premio letterario Azzeccagarbu
I libri giunti in finale sono stati scelti da una giuria di esperti, composta da giornalisti, editor e scrittori, tra cui Filippo Tuena che l’ha presieduta. I libri in concorso, come ogni anno, sono romanzi gialli editi inviati da case editrici italiane e sottoposti al primo vaglio di una giuria di letterati, che ne ha selezionati quattro. Una giuria popolare composta da cento lettori ha quindi scelto, tra i libri finalisti, il vincitore.
La serata, come ogni anno, si è svolta a Lecco, nell’elegante ed accogliente cornice del Teatro della Società con la sua platea di giurati, estimatori del genere, addetti ai lavori, autorità pubbliche e rappresentanti degli sponsor istituzionali.
Sul palco gli scrittori: insieme a Colitto e a Malvaldi, anche Fulvio Ervas – autore di “Finchè c’è prosecco c’è speranza” edito da Marcos y Marcos – e Giancarlo Narciso con il suo avvincente “Otherside”, della casa editrice Perdisa.
Protagonisti assoluti della serata sono stati i libri finalisti raccontati dalla voce dei loro autori che, con ironia e semplicità, hanno catalizzato l’attenzione del pubblico, non tradendo le aspettative dei loro lettori, avvezzi ad un genere che avvince e appassiona per definizione.
Così, mentre Alfredo Colitto ha parlato con grande affetto del suo personaggio Mondino de’Liuzzi, che ritorna protagonista con questo terzo romanzo della trilogia, Fulvio Ervas non poteva che regalare al pubblico segreti al sapore di vino.
Marco Malvadi ha sedotto la platea con le sue parole che sanno raccon
Il premio per la Sezione Raffaele Crovi– in ricordo dello scrittore lombardo – dedicata alla migliore opera prima in concorso – è andato a Claudio Coletta con il suo “Viale del Policlinico”, mentre la Sezione narrativa straniera – quest’anno dedicata alla Spagna – ha premiato il libro dello scrittore Francisco Pèrez Gandul, “Cella 211”. edito da Marsilio.
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