La letteratura ha spesso stimolato le reazioni dei censori, preferibilmente quando l’argomento trattato è politico, religioso o sessuale… Talvolta, i libri messi all’indice, a distanza di anni, sono stati riaccreditati e considerati autentici capolavori. Sulle pagine di i-libri.com abbiamo recentemente commentato “Teorema” di Pasolini, un’opera del 1968 che suscitò scandalo e fu oggetto di una causa giudiziaria per oscenità.
Avvalendoci di una rassegna pubblicata qualche tempo fa su un quotidiano on line, qui esponiamo un campione rappresentativo di opere che, quando videro la luce, suscitarono scalpore e provocarono reazioni oscurantiste: questi libri ben rappresentano un possibile percorso nei commenti che proporremo quest’anno…
Chiunque vorrà inviarci il proprio contributo commentando le opere sotto indicate, lo potrà fare scrivendo alla pagina Facebook di i-libri.com
Il commento verrà valutato ed eventualmente pubblicato.
Ecco dunque la rassegna di dieci testi variamente considerati “scandalosi”:
Lolita di Vladimir Nabokov (1955) – Il Sunday Espress lo definì “il libro più sudicio… mai letto”, fu considerato pornografico e tutte le copie vennero sequestrate. Narra del rapporto morboso e ossessivo di un uomo maturo per una ragazzina.
American Psycho di Brett Easton Ellis (1991) – Il celebre film del 2000, diretto da Mary Harron e interpretato da Christian Bale, ha cinematograficamente proposto i contenuti forti di un libro che – tanto per fare un esempio – in Australia è introvabile nel Queensland ed è vietato ai minori di 18 anni in tutti gli altri stati del nuovissimo continente.
Il mondo nuovo di Aldous Huxley (1932) – Un romanzo distopico, che punta i riflettori su temi eticamente delicati e ancor oggi assai controversi, quali lo sviluppo delle tecnologie riproduttive e l’eugenetica, impiegati per realizzare un nuovo modello di società. In Irlanda fu ritirato dal commercio, sorte analoga subì negli Stati Uniti…
Tropico del Cancro di Henry Miller (1934) – Quando venne pubblicato, il giudice della Corte Suprema dello Stato di Pensylvania Michael Mussmano affermò: “Non è un libro. Si tratta di un pozzo nero, una fogna a cielo aperto, un raduno viscido di tutto ciò che è marcio nei detriti di depravazione umana“. Noi l’abbiamo commentato in una precedente puntata di “Fatti e libri”…
La Metamorfosi di Franz Kafka (1915) – Oggi considerato un classico, alla stregua di tutte le opere di Kafka fu proibito sotto i regimi nazisti e sovietici e naturalmente, secondo il detto “nemo propheta in patria”, fu contrastato anche in Cecoslovacchia (Kafka scriveva in tedesco e si rifiutava di scrivere in ceco).
I versetti satanici di Salman Rushdie (1988) – Considerato blasfemo dalla comunità islamica, ancor oggi incontra molti ostacoli nella commercializzazione: in alcuni paesi la lettura di questo testo è considerata reato, in altre nazioni la vendita viene multata. In passato, alcuni distributori dell’opera sono stati minacciati di morte.
Furore di John Steinbeck (1939) – Un altro libro poi divenuto un classico, di uno scrittore che fu premio Nobel per la letteratura nel 1962; considerato il romanzo simbolo della grande depressione americana degli anni trenta, quando fu pubblicato destabilizzò l’opinione pubblica e creò una forte spaccatura tra sostenitori e detrattori per il contenuto di denuncia sociale, che sottolineava il degrado nel quale versavano le campagne colpite dalla crisi.
Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut (1969) – Testimonianza della prigionia dell’autore in Germania durante la seconda guerra mondiale e del bombardamento di Dresda, oggi è considerato espressione del pacifismo. Ciononostante, negli Stati Uniti finì nella lista nera dei libri più controversi dell’American Library Association.
Ragazzo da parete di Stephen Chobsky (1999) – Nella cover delle edizioni Frassinelli leggiamo: “Stephen Chbosky ha creato un coinvolgente romanzo di formazione, che evoca tutto il sapore agrodolce dell’adolescenza”. Ma per i suoi contenuti (un amore omosessuale, le esperienze con sostanze stupefacenti) il libro fu ritirato in diverse librerie degli Stati Uniti.
Il crollo di Chinua Achebe (1958) – Da molti ritenuto il più importante romanzo della letteratura africana, attraverso le vicissitudine del protagonista Okonkwo descrive la transizione dalla cultura tradizionale a quella occidentale imposta dalla colonizzazione: in alcuni paesi la sua diffusione venne proibita per la critica al colonialismo.
La Redazione di i-libri.com
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