Intervista a Francesca Panzacchi e Cristina Orlandi, curatrici della raccolta di racconti intitolata La prima volta… a Bologna – Diario intimo della città felsinea, Edizioni della Sera,
D – Da dove nasce l’idea de La prima volta… a Bologna?
R – Il progetto è di Edizioni della Sera, fa parte della collana “Radici”, un’interessante idea che consiste nel rievocare i ricordi più personali e i relativi luoghi collegati.
D – La vostra conoscenza risale a… Come vi siete organizzate per questa iniziativa?
R – Ci siamo conosciute nel 2016, dopo aver fatto parte di un’antologia che parlava di donne imprenditrici. Siamo state chiamate per curare La prima volta… a Bologna. Il primo passo è stato scrivere ognuna il proprio racconto da sottoporre all’editore, per verificare di essere in effetti entrate nel merito. Poi abbiamo pensato assieme agli autori da coinvolgere.
D – Come avete arruolato gli autori?
R – Una volta stilata una lista di autori che ci sarebbe piaciuto poter coinvolgere, abbiamo formato due elenchi da contattare, in modo che ognuna delle due costituisse il riferimento per un gruppo di autori.
D – Vi siete trovate sempre concordi nei giudizi e nella selezione?
R – Certo. Poi, sinceramente, abbiamo avuto la fortuna di ricevere racconti bellissimi, sui quali il giudizio era sempre più che positivo.
D – Quali sono gli argomenti della raccolta? Come hanno interpretato gli autori la loro prima volta a Bologna?
R – Ci sono ricordi romantici, professionali, di università. Ma anche ricordi di fantasie di bambini o ricordi di sentimenti molto personali. Tutti molto intensi, come tutte le “prime volte” ricordate con emozione dopo diversi anni.
D – Francesca, di cosa parla il tuo racconto?
R – Ho raccontato della prima volta che sono salita sulla Torre degli Asinelli in compagnia del mio futuro marito indossando un outfit non molto adatto per l’occasione.
D – Cristina, adesso tocca a te confessare qual è stata la tua idea per il racconto…
R – La festa di laurea di mia figlia si svolse nell’isolato in cui tanti anni prima c’era un cinema che poi è stato dismesso. Passandoci accanto, ricordai che proprio in quel cinema vidi per la prima volta un film “vietato ai minori di…”, quindi mi sentii grande. Anche perché in quell’occasione avevo un appuntamento molto importante, con l’uomo che, ero certa, un giorno avrei sposato.
D – Ci sarà una seconda volta?
Cristina: Se intendi un nuovo libro, speriamo di sì!
Francesca: Forse anche una terza
Grazie, Cristina e Francesca, per essere state con noi di www.i-libri.com
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