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Scrittori

Glenn Cooper – intervista all’autore della “Biblioteca dei morti” e del “Libro delle anime”

a cura di Diego Manzetti

Signor Cooper, innanzitutto la ringrazio per aver accettato di rilasciare un’intervista per i nostri lettori.

I suoi romanzi, “La biblioteca dei morti” e “Il libro delle anime”, hanno riscosso un grande successo di pubblico in Italia, e certamente in molti saranno lieti di conoscerla meglio.

Lei ha dichiarato che la sua vita professionale potrebbe suddividersi in tre atti.

Ha iniziato la carriera accademica studiando archeologia al college, per poi ottenere una laurea in medicina ed esercitare la professione di medico.

Successivamente, ha intrapreso il lavoro di ricercatore, conseguendo il ruolo di amministratore delegato di un’importante società attiva nel settore delle bio-tecnologie. In contemporanea, ha sfruttato il tempo libero dei weekend per dedicarsi alla realizzazione di sceneggiature e frequentare un corso universitario in materia, riuscendo anche a fondare, insieme ad un amico, una casa di produzione cinematografica, la Lascaux Pictures, che ha prodotto e distribuito in oltre trenta nazioni il film”Long distance“.

La passione per la scrittura, invece, ha dato corso all’ultimo dei tre atti della sua vita professionale, “ultimo” per il momento naturalmente. Mentre era intento a scrivere una nuova sceneggiatura, infatti, ha ben pensato di strutturarla sotto forma di romanzo, che ha poi proposto ad un certo numero di agenzie letterarie. Il resto lo conosciamo tutti!

La sua storia, quindi, non può certo definirsi noiosa… Ad oggi ha già realizzato il suo terzo romanzo, che verrà pubblicato in Italia prossimamente.

Prima di farle qualche domanda sui suoi due primi libri, le andrebbe di parlarci della sua ultima opera? Sappiamo che è slegata dai primi due romanzi, seppur ne ricalchi il genere.

Credo sia un buon modo per descrivere “THE TENTH CHAMBER” (ndr. il terzo romanzo in uscita di Glenn Cooper) — slegato dai miei primi due libri, seppur ne ricalchi il genere. Questo libro parla di un archeologo francese, Luc Simard, che scopre una nuova grotta con dipinti preistorici, anche più fantastica di Lascaux, ma questa grotta ha un segreto oscuro che l’ha protetta per secoli. La similitudine sta nel fatto di aver lavorato in tre periodi temporali diversi, i quali sono tutti connessi e correlati gli uni con gli altri: il presente, la Francia preistorica e la Francia medievale.

Veniamo ora ai suoi due primi romanzi. Quando ha finito discrivere “La biblioteca dei morti” aveva già in programma di realizzare unsequel?

In realtà, ho scritto “La biblioteca dei morti” senza pensare ad un seguito. E’ stata un’idea del mio agente quella di provare a vendere agli editori due libri. Così ho dovuto darmi da fare per farmi venire un’idea.

Con “Il libro delle anime” la storia giunge ad una conclusione. Ha comunque intenzione di mantenere in vita il suo personaggio, Will Piper, coinvolgendolo in altre avventure? D’altronde, la vita da pensionato sembra annoiarlo!

Fino a poco tempo fa non sapevo cosa avrei fatto con la storia e con Will Piper, recentemente poi ho avuto una buona idea per un terzo libro con Will Piper. Così, salvo che non cambi idea una volta iniziato a lavorarci, l’anno prossimo scriverò il romanzo finale della trilogia della Biblioteca

La scelta del genere, pregno di riferimenti storici e parzialmente ambientato nel passato, è dovuto alla sua passione per l’archeologia, maturata nel corso dei suoi studi al college? Immagino che abbia sfruttato le conoscenze scientifiche acquisite in quell’occasione per lericerche necessarie a scrivere le sue opere.

Ho iniziato ad interessarmi alla storia ed all’archeologia quando ero al liceo e quindi ho deciso di iscrivermi alla facoltà di archeologia e nel frattempo sostenere il minimo numero di esami in scienze richiesto per l’accesso a medicina. Sostanzialmente, a differenza di molti giovani scrittori che sono all’inizio della loro esperienza di vita, io ho esperienze nel campo dell’archeologia, della medicina, della scienza e degli affari dalle quali attingere. Questo rende più semplice lo scrivere.

Ho letto sul suo sito che ha inviato il manoscritto del suo primo libro a ben sessanta agenzie. Quale è stato il riscontro? C’è voluto molto tempo prima di avere una risposta da Steve Kasdin dell’agenzia SandraSijkstra? Ci piacerebbe sapere di più della sua esperienza.

Trovare un agente letterario che ti rappresenti può spesso essere più complicato di trovare un editore. Questa è stata la mia esperienza. 65 agenzie hanno rifiutato “La biblioteca dei morti” principalmente sulla base della lettera di accompagnamento, 5-6 basandosi sulla lettura di tutto o parte del manoscritto. Solo un agente ha detto si. Steve Kasdin (che non è più un agente — lavora per Amazon nella squadra di Kindle) che inizialmente mi ha richiesto 20 pagine, poi l’intero manoscritto ed una settimana dopo ho ricevuto la “chiamata”, quel meraviglioso primo contatto nel quale ha espresso il suo interesse, nel caso in cui io fossi disponibile ad una riscrittura. Le sue idee erano incredibili ed un mese dopo aveva già rivisto il manoscritto. Il mese ancora successivo il libro partecipava a molto aste in giro per l’Europa per poi essere venduto come set di due libri con 30 traduzioni. Poco dopo, Steve ha lasciato per lavorare con Amazon ed ho dovuto cercare un altro agente. Simon Lipskar di Writers House mi ha preso a bordo e quella è la mia casa letteraria ora per i Libri 3, 4, 5 ed oltre.

La ringrazio per la sua cortesia e mi auguro di poterla risentire presto!

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English version of the interview with Glenn Cooper

Before asking you questions about your first two novels, could you tell us something about your last work? We know it is unrelated to the first two, even if it is similar in type to the others.

I think that’s a good way to describe THE TENTH CHAMBER — unrelated to my first two books but similar in type. This book is about a French archaeologist, Luc Simard, who discovers a new prehistoric painted cave, even more fantastic than Lascaux, but this cave has a dark secret that’s been protected for centuries. The similarity is that I work in three time periods which all connect and inter-relate: the present, prehistoric France and medieval France.

Let’s speak now about your first two novels. When you finished writing “The library of dead”, did you already have in mind to write its sequel?

Actually, I wrote Library of the Dead without any thought of a sequel. It was the idea of my agent to try to sell publishers two books. So I had to scramble to come up with an idea.

With “The book of souls”, the story comes to an end. Do you still want to keep your character Will Piper alive, involving him in new stories? We know he is bored with retirement.

I wasn’t sure about what to do with the story and Will Piper until recently when I had a good idea about a third Will Piper book. So, unless I change my mind as I get into it, I’ll write a completion to the LIBRARY trilogy next year.

Is the choice of this genre of story, full of historical references, and which partially takes place in the past is due to your passion for archaeology, gained at the college? I believe you took advantage of your scientific knowledge gained when researching for your books.

I started getting interested in history and archaeology in high school and decided to major in archaeology in college while taking the minimum number of science courses required to get into medical school. But basically, unlike a very young writer who is just beginning his or her life experiences, I have a life filled with experiences in archaeology, medicine, science and business to draw upon. It makes writing easier.

We read on your website that you sent your first novel to more than 60 agencies. What was the response from them? Did it take some time before Steve Kasdin of Sandra Dijkstra Literary Agency contacted you?
We would like to know something more about your experience.

Finding a literary agent to represent you can often be more challenging than finding a publisher. That was my experience. 65 agents rejected LIBRARY OF THE DEAD, most based on my query letter, 5-6 based on reading the full or partial manuscript. Only one agent said yes. Steve Kasdin (who in no longer an agent — he works for Amazon now on their Kindle team) first requested 20 pages, then the full manuscript and a week later I got the “call” that wonderful first contact where he expressed interest if I was willing to do a rewrite. His ideas were terrific and a month later he had a revised manuscript. A month after that, the book was in multiple hot auctions in Europe and eventually sold as a two-book deal in 30 translations. Shortly afterwards, Steve left for Amazon and I had to start the process of finding an agent all over again. Simon Lipskar of Writers House took me on and that’s my literary home now for Books 3, 4, 5 and beyond.

Foto dell’autore realizzata da Loius Fabian Bachrach / Photo of the author by Loius Fabian Bachrach

 

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