Intervista ad Angelo Favaro, curatore dell’opera Pier Paolo Pasolini – 6 domande a giovani poeti
D – Come nasce questa idea nell’ambito delle celebrazioni di Pasolini?
R – L’idea nasce da un dato, un dato abbastanza oggettivo direi: molti parlano e disquisiscono della poesia di Pasolini; definiscono Pasolini poeta; ne acclamano la scrittura poetica. Molti vantano di conoscere le raccolte di poesia che Pasolini ha scritto nel corso della sua vita! E pochi, invero, leggono veramente i suoi testi in poesia. Si conosce il Pasolini regista e romanziere, il polemista, il corsaro, ma non si ha una concreta conoscenza del Pasolini che ha composto L’usignolo della chiesa cattolica o Trasumanar e organizzar. Da questa lata constatazione e non polemica, ma semplicemente nei fatti, e nelle vendite dei volumi editi da Garzanti, è scaturita la necessità di una inchiesta: verificare quanto i giovani poeti italiani, coloro che scrivono poesia, oggi, conoscono e leggono gli scritti in poesia del Poeta delle Ceneri. In questo centenario fino ad oggi si è indagato e si sta indagando ogni aspetto, o quasi, della vita, dell’Opera, del cinema, etc., ma quasi nulla si sta facendo sulla poesia in quanto genere letterario praticato per tutta la vita da Pasolini. Ecco l’idea nasce da questo vuoto.
D – Qual è stata la risposta dei giovani poeti alla tua sollecitazione?
R – Intanto devo riconoscere che i poeti giovani, giovanissimi e anche gli ancor giovani, quasi alle soglie dei quarant’anni, sono stati generosi, interessati, molto molto attenti alle domande e altrettanto, ciascuno a proprio modo, alle risposte. Si coglie l’entusiasmo per l’inchiesta a ogni risposta. Quel che rende questa operazione veramente interessante, nonostante la dimensione campionaria, è la verifica sullo stato culturale e intellettuale dei giovani poeti italiani. E poi c’è la polemica fremente e fervente in molti di loro, che consapevolmente si relazionano con la letteratura e con il mondo della poesia in modo schietto e sincero. La sincerità con la quale hanno risposto è meravigliosamente disarmante e commovente.
D – Puoi anticiparci quale sia la genesi e la matrice delle domande che hai posto ai giovani poeti?
R – Ho molto riflettuto sulla formulazione delle domande: sono soltanto sei, ma intense e complesse, tuttavia non così tanto da non poter ricevere risposta, o da non poter essere comprese da un grande pubblico. Volevo indagare, ad esempio, per un giovane poeta odierno quale fosse stato il primo incontro con Pasolini, o cosa pensassero della tecnica poetica, della versificazione, del modus pasoliniano; ancora ero interessato a capire se per loro Pasolini è sempre poeta, in qualsivoglia manifestazione creativa, oppure se lo è solo in poesia, o se non lo è mai. L’idea dell’inchiesta invece risale ai miei studi su Moravia: su Nuovi Argomenti il romanziere romano procedeva spesso per inchieste, con domande formulate a validi interlocutori. Ad esempio nel mio saggio introduttivo al volume cito e parlo del numero di Nuovi Argomenti nel quale si svolge una tremenda e molto polemica inchiesta sulla Poesia nel 1961.
D – Qual è il tuo giudizio sulla sensibilità poetica che affiora in questo confronto con le nuove generazioni?
R – Il mio giudizio, ovviamente campionario rispetto all’indagine, è estremamente positivo: passati gli anni Novanta e lontani dai poeti del web o di Facebook, ecco questi giovani poeti dimostrano una passione, una cultura, una consapevolezza del fare poetico, una sensibilità, ma soprattutto una umanità unita ad umiltà che lasciano davvero basiti “i poeti laureati” di montaliana memoria.
D – Quanto è presente nella cultura giovanile il Poeta di Casarsa? Qual è il livello di conoscenza che i giovani hanno di lui? Esercita qualche influsso sulla cultura poetica attuale?
R – Devo riconoscere che il Pasolini Poeta per i giovani odierni è poco presente, vi si trova maggiormente il regista e il polemista corsaro e luterano. Tuttavia alcuni testi poetici, i più noti e i più recitati anche su youtube, sono ancora base sufficiente per avvicinare giovani e giovanissimi a Pasolini. Io non credo che la poesia di Pasolini sia letta e conosciuta, si è rimasti anche per ragioni scolastiche alla poesia ermetica italiana. E poi ci sono le nuove forme, ad esempio, la scrittura Rap e Trap. La poesia di Pasolini andrebbe riletta e con grande attenzione, nonostante sia difficile. Molto difficile.
D – Domanda molto impegnativa: che spaccato trai sui giovani di oggi rispetto ai giovani descritti da Pasolini nelle sue poesie, nelle sue opere e nei saggi (come nel celebre articolo “Contro i capelli lunghi”)?
R – In generale, le cose sono andate molto peggio di come Pasolini prevedesse, o molto meglio. C’è tra i giovani una incredibile confusione. La domanda è molto complessa e richiederebbe un dialogo a sé stante. Magari la riprendiamo in un altro momento.
D – Senza far torto a nessuno dei poeti che hanno aderito al progetto, cosa ti ha sorpreso nelle loro risposte?
R – Mi ha sorpreso soprattutto la generosità unita alla sincerità, ognuno appare esattamente così com’è. E molti dei diciotto convocati sono di un candore adorabile. Qualcuno è asperrimo e durissimo. Qualcuno è quasi un critico letterario consumato, nonostante la giovane età. C’è molta materia intellettuale e molta poesia in questi giovani. Posso dire che sono fiero di loro, anche se non ne conosco nessuno personalmente, spero di incontrarli tutti insieme a qualche evento sul volume e finalmente parlare con loro dal vero.
D – Cosa può rappresentare il volume che hai curato per chi desideri accostarsi alla figura di Pasolini?
R – Un importante punto di partenza per avvicinarsi a Pasolini poeta, ma anche all’uomo. Il mio saggio introduttivo fa il punto su Pasolini oggi e sullo stato della poesia; le risposte alle domande sono invece un viaggio nell’esperienza singolare di ogni poeta nel mondo di Pasolini. Chiunque legga il volume vi troverà la grazia e la ferocia dei giovani poeti di oggi. È davvero una bella esperienza di lettura per chi voglia scoprire un Pasolini diverso dalla vulgata.
D – Che seguito ha avuto questa iniziativa con i poeti che hanno partecipato alla stessa?
R – Adesso, dopo l’estate, ci saranno incontri e presentazioni. Vi terrò informati. Ad Anzio, il primo settembre si è svolta una Grande Festa di Poeti (ndr: a questo link leggi l’articolo) per il compleanno di Pier Paolo Pasolini. E tutti i poeti che hanno partecipato hanno recitato versi per Pier Paolo e hanno espresso un giudizio, un’idea, un’opinione su Pasolini.
D – Cosa desideri segnalare ai potenziali e futuri lettori dell’opera?
R – Leggere… soprattutto le risposte dei poeti, e perché no? La bella prefazione del prof. Giulio Ferroni.
L’opera Pier Paolo Pasolini – 6 domande a giovani poeti, curata da Angelo Favaro e con prefazione di Giulio Ferroni, edizioni Delta 3, collana Aeclanum, può esser acquistata a questo link: http://www.delta3edizioni.com/bookshop/aeclanum/357-pier-paolo-pasolini-6-domande-a-giovani-poeti-9791255140191.html
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