
Petrolio
Pasolini Pier Paolo
Descrizione: Tre racconti, una sola storia. 1944. I nazisti occupano Parigi. Edifici crollati, i corpi delle vittime campeggiano come vessilli nei luoghi degli scontri. Fame, disperazione e rassegnazione riempiono gli animi avviliti dei parigini. Ma c'è ancora speranza nei cuori di chi non si è mai arreso, di chi combatte, di chi ogni giorno ravviva la fiamma del ricordo e di una promessa. C'è bisogno di lotta nel cuore di Vincent, che ha perso tutto ma vuole difendere il futuro di sua figlia. C'è entusiasmo, voglia di vivere e di riconquistare la libertà, nei cuori di un gruppo di operai che non sanno nulla di guerra, di odio, di armi, ma scelgono di ribellarsi al nazismo e di riscrivere il finale ad una insulsa pagina di storia, per la loro città occupata.
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Editore: Narcissus Self Publishing
Collana:
Anno: 2012
ISBN: 9788867550296
Trama
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Iniziato nella primavera del 1972 - durante la crisi petrolifera mondiale - e portato avanti fino alla prematura scomparsa di Pasolini nel 1975, questo romanzo-saggio-zibaldone esistenziale racconta uno spaccato dell'Italia del boom e della sua politica economica tra oscuri complotti di potere e stragi di stato impunite. Pensato come l'opera definitiva, il capolavoro di una vita, l'incompiuto "Petrolio" ricerca nella novellistica medievale i suoi antenati illustri fondendoli con l'attualità più scottante delle cronache giornalistiche in un'opera dai forti contenuti sociali e sessuali che non teme di dare scandalo e che, infatti, suscitò ampie polemiche e dibattiti fin dal suo primo apparire, nel 1992.
Petrolio
Pasolini Pier Paolo
Nei primi anni ottanta il terrorismo seminava vittime e paura con stragi sommarie ed esecuzioni mirate. Il 1981 era stato anche l’anno degli attentati al Papa, a Reagan, a Sadat e a parecchi altri meno famosi. In Polonia, Solidarnosch aveva tirato la prima picconata a quel muro che si sarebbe sgretolato soltanto anni dopo. Il medio-oriente era una polveriera nella quale ogni giorno qualcuno, fosse stato un semplice civile o un capo di stato, saltava in aria. è proprio in quegli anni Gigi scopre il mondo guardandolo dalla Sardegna, con un papà così felice e innamorato da vedere anche sua moglie felice e innamorata. Un po’ come fanno gli ubriachi che vedono tutti sbronzi. Ma, purtroppo, si sbagliava.
L’anno di vento e sabbia
Delogu Roberto
L’opera di Carlo Vecce non è solo un godibilissimo romanzo ma è anche un punto e a capo, una scoperta che diventa occasione di rinascita e di dibattito nel mondo degli studi leonardeschi.
Il sorriso di Caterina
vecce Carlo
La scommessa sulla radio e sulla TV Luciano Rispoli la fece fin dal 1954, anno di nascita ufficiale del piccolo schermo. Tra incarichi dirigenziali e l'ideazione conduzione di programmi di successo (Parola mia e Tappeto volante su tutti), un'intera vita nell'ambito della comunicazione, dell'intrattenimento colto e del giornalismo popolare ai più alti livelli. In quasi sessant'anni di carriera divenne uno dei volti più noti e amati. E tuttora viene sovente citato per la sua esclamazione entusiastica («Ma che belle parole!») dinanzi alle dissertazioni linguistiche del professor Beccaria. È infatti divenuta frase idiomatica. A 90 anni della nascita, il 12 luglio 1932, raccontare in questo libro la parabola professionale di Luciano Rispoli, all'insegna della passione bruciante, significa attraversare e, in alcuni casi, ribaltare la storia dei mass media. A lui si devono la proposta del primo talk show in Italia con L'Ospite delle due, l'intuizione del titolo Bandiera gialla e del format La Corrida, mentre contro il parere del direttore Leone Piccioni diede vita allo storico, rivoluzionario Chiamate Roma 3131; in tal modo aprendo il mezzo radiofonico, fino ad allora molto formale, alla partecipazione diretta del pubblico. Nacque così la radio moderna, con ricadute anche sulla TV. Ed è proprio sul piccolo schermo che Rispoli arrivò ad acquisire una vasta popolarità mai disgiunta da senso della misura, buon gusto, contenuti.
Ma che belle parole! Luciano Rispoli
Sabatini Mariano
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